Con il termine "Grotte di Catullo" si identifica una villa romana edificata tra la fine del I secolo a.C. e il I secolo d.C. a Sirmione, in provincia di Brescia, sulla riva meridionale del Lago di Garda. Il complesso archeologico, parte del quale, soprattutto del settore settentrionale, è sempre rimasto in vista, è stato oggetto di visite e speculazioni erudite dal XV secolo, è oggi la testimonianza più importante del periodo romano nel territorio di Sirmione ed è l'esempio più imponente di villa romana presente nell'Italia settentrionale.
Nel 2013 il complesso delle Grotte di Catullo e del museo archeologico di Sirmione sono stati il ventisettesimo sito statale italiano più visitato, con 215.961 visitatori
La grande villa, al di sotto della quale sono state rinvenute strutture del I secolo a.C., venne edificata agli inizi del I secolo d.C.. La villa doveva essere in stato di abbandono già nel III secolo quando parte della sua decorazione architettonica venne reimpiegata nell'altra villa romana di Sirmione, quella di Via Antiche Mura. Fra il IV secolo e il V secolo le imponenti strutture superstiti della villa vennero incluse nelle fortificazioni che recingevano la penisola di Sirmione e all'interno dei resti dell'edificio romano vennero realizzate delle sepolture.
Nel corso dei secoli, come si è detto, diversi cronisti e viaggiatori visitarono le rovine, ma i primi studi concreti su di esse furono effettuati solamente nel 1801 dal generale Lacombe-Saint-Michel, comandante d'artiglieria dell'esercito di Napoleone Bonaparte. Successivamente, il conte veronese Giovanni Girolamo Orti Manara eseguì scavi e rilievi, ancor oggi fondamentali, che pubblicò nel 1856.
Nel 1939 la Soprintendenza per i beni archeologici avviò un ampio programma di scavi e restauri, acquisendo infine nel 1948 l'intera area per permettere un'adeguata tutela del complesso, immerso nel suo ambiente naturale.
Durante gli anni novanta del Novecento ulteriori studi hanno confermato che la costruzione fu realizzata attraverso un progetto unitario, che ne definì l'orientamento e la distribuzione degli spazi interni secondo un preciso criterio di assialità e di simmetria